La protezione dal fuoco delle passerelle portacavi

In tema di protezione passiva dal fuoco, gli attraversamenti tecnici di cavi elettrici rappresentano la tipologia di discontinuità che più mette a repentaglio le caratteristiche di resistenza al fuoco di ciascun compartimento antincendio dell’elemento strutturale.

La norma di riferimento che regola la messa in sicurezza di questo tipo di discontinuità è la EN 1366-3 “Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi – Parte 3: Sigillanti per attraversamenti”.

Essa prevede, senza nessun tipo di eccezione, la riqualificazione dell’attraversamento mediante la protezione di tutto lo spazio libero attorno ai cavi, garantendo così che in caso di incendio fiamme, fumi e gas di combustione non passino da un compartimento antifuoco all’altro.

Foto 1 | AF Cable Coat su cavi non autoestinguenti in passerelle portacavi

Foto 1 | AF Cable Coat su cavi non autoestinguenti in passerelle portacavi

Dal punto di vista delle configurazioni presenti in cantiere, i cavi elettrici sono collocati nella maggior parte dei casi all’interno di canaline portacavi in metallo incombustibile.

Si tratta di un tipo di configurazione che permette di mettere in sicurezza direttamente i cavi andando ad effettuare la sigillatura antifuoco senza tenere conto del supporto che, essendo composto di materiale incombustibile, non rischierà di subire danneggiamenti durante il propagarsi dell’incendio.

Esistono anche degli scenari nei quali i cavi non passeranno da un compartimento all’altro e non creeranno nessuna discontinuità che andrà ripristinata.
In questo caso l’obiettivo sarà quello di ritardare la propagazione delle fiamme causate dalla combustione del rivestimento dei cavi.

Per fare ciò esistono delle speciali pitture che prendono il nome di rivestimenti rompifiamma:
ne è un esempio AF Cable Coat, che è stato studiato per impedire la propagazione del fuoco attraverso l’isolamento elettrico dei cavi stessi.

 

TIPOLOGIE DI SISTEMI DI SIGILLATURE

Le tipologie di sistemi di sigillatura per gli attraversamenti di cavi presenti sul mercato propongono tre soluzioni diverse:

  • flessibili (es. sacchetti e mattoncini intumescenti);
  • semi-rigide (es. pannelli a bassa densità e schiume intumescenti bicomponenti);
  • rigide (es. malte cementizie).
Foto 2 | AF Brick su passerella portacavi

Foto 2 | AF Brick su passerella portacavi

Le esigenze di manutenzione e/o cambiamento degli impianti elettrici hanno sconsigliato nel tempo l’utilizzo di sistemi rigidi e la maggior parte dei prodotti sigillanti immessi di recente sul mercato sono di facile ricollocazione proprio per rendere più facili successivi interventi sulle reti.

Oltre al tipo di flessibilità i sistemi antifuoco per un attraversamento di cavi si distinguono anche per la profondità di sigillatura: in commercio sono presenti valori molto diversi che spaziano
dai 120 mm ai 300 mm.

Dal punto di vista progettuale e applicativo, è chiaro come sia da preferire una minore profondità di sigillatura certificata: primo perché diminuisce il rischio che lo spessore dell’isolante superi quello del supporto, secondo perché si avrà una netta diminuzione dei costi totali dell’intervento.

Per combinare i vantaggi dei diversi sistemi poniamo il focus su una nuova tipologia di soluzione che di recente è diventata sempre di più uno standard di riferimento per ogni attraversamento di cavi elettrici inserito nelle passerelle: i prodotti a base di schiuma termoespandente bicomponente.

Foto 3 | AF Graphit Foam su passerella portacavi

Foto 3 | AF Graphit Foam su passerella portacavi

Presenti sia nella classica versione in schiuma (es. AF Graphit Foam) che in quella già preformata in mattoncini intumescenti (es. AF Brick con profondità di sigillatura di soltanto 150 mm), i prodotti di questa tipologia garantiscono integrità anche in presenza di elementi combustibili. Un vero e proprio punto di sintesi dei vantaggi espressi sia dalle altre soluzioni flessibili che da quelle più rigide.

Prendiamo come esempio i mattoncini AF Brick, che hanno ottenuto nel mese di novembre 2021 la certificazione ETA: come le soluzioni più rigide questi sistemi presentano una finitura estremamente compatta e, posizionandosi per compressione, permettono un’ottima tenuta ai fumi freddi anche senza l’ausilio di prodotti complementari. Al tempo stesso la loro semplice modalità di posa li rende ideali anche a fini manutentivi, con una grande facilità di re-intervento successiva alla prima installazione.

 

CONCLUSIONI

In materia di sicurezza antincendio sono stati molti e significativi i passi avanti fatti negli ultimi anni,
sia in campo normativo (con la pubblicazione, nel 2015 e successive modificazioni, del Codice di Prevenzione Incendi) che in campo tecnologico.

Tutto questo per cercare di risolvere le problematiche legate alle misure di protezione passiva, immettendo nel mercato prodotti sempre più evoluti e con il grande pregio di essere dotati di specifiche certificazioni che li rendono così garanzia di qualità e affidabilità.

 

Hai bisogno di altre informazioni? Scrivici nei commenti oppure invia una e-mail a info@antifuoco.it

 

Fonti:

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