Limitare la diffusione del fuoco: i rivestimenti rompifiamma

Nella protezione passiva dal fuoco si ha spesso a che fare con configurazioni di attraversamenti di impianti tecnici che mettono a dura prova il lavoro dei sistemi sigillanti antincendio. Particolare attenzione viene fatta dai professionisti sugli attraversamenti di cavi elettrici.

Le principali cause dell’elevato rischio d’innesco incendio di natura elettrica da parte dei vari tipi di cavi sono cortocircuiti, sovraccarichi e guasti.

Le normative riferite ai produttori di cavi sono intervenute in questo senso, andando ad imporre l’obbligo di auto estinguenza
per tutti i cavi immessi nel mercato
.

Ma come comportarsi con i cavi già esistenti e posati prima dell’entrata in vigore dell’obbligo?

Con i cavi già esistenti e posati prima dell’entrata in vigore dell’obbligo andranno utilizzati i rivestimenti rompifiamma.

I rivestimenti rompifiamma sono prodotti che permettono un ritardo al propagarsi delle fiamme per combustione del rivestimento isolante di quei cavi elettrici che non fanno parte né di un compartimento antincendio né di un attraversamento tecnico.

Foto 1 | AF Cable Coat su passerella portacavi

Foto 1 | AF Cable Coat su passerella portacavi

Ne è un esempio AF Cable Coat: una pittura antifuoco a base di acqua che a contatto con il fuoco subisce un processo ablativo (variazione di stato che genera vapore acqueo con conseguente abbassamento della temperatura). Una volta terminato il processo, AF Cable Coat rilascerà un residuo incombustibile che andrà a fermare l’avanzamento della fiamma.

Studiato per impedire al fuoco di espandersi utilizzando come veicolo l’isolamento dei cavi, AF Cable Coat è indicato per contenere il danneggiamento al solo pezzo di linea interessato. Generalmente l’utilizzo della pittura è consigliato per spazi o ambienti nei quali siano presenti grandi quantità di cavi elettrici, per i quali la propagazione dell’incendio potrebbe risultare molto critica (es. centrali elettriche, di trasformazione, sale quadri, sale di controllo, C.E.D., ecc..).

 

IL QUADRO NORMATIVO

A livello normativo non esiste una norma di prodotto specifica per i rivestimenti rompifiamma; perciò, i produttori potranno testare i propri prodotti utilizzando quattro specifiche normative:

  • IEC 60332-3-10Prove sui cavi elettrici e a fibre ottiche in condizioni di incendio. Parte 3-10: Prova per la propagazione verticale della fiamma
    su fili o cavi montati a fascio – Apparecchiatura
    ”;
  • IEC 60332-3-22Prove su cavi elettrici e in fibra ottica in condizioni di incendio – Parte 3-22: Prova per la propagazione della fiamma verticale
    di fili o cavi raggruppati verticalmente – Categoria A
    ”;
  • IEC 60332-3-23Prove su cavi elettrici e in fibra ottica in condizioni di incendio – Parte 3-23: Prova per la propagazione della fiamma verticale
    di fili o cavi raggruppati verticalmente – Categoria B
    ”;
  • IEC 60332-3-24Prove su cavi elettrici e in fibra ottica in condizioni di incendio – Parte 3-24: Prova per la propagazione della fiamma verticale
    di fili o cavi raggruppati verticalmente – Categoria B
    ”.

Queste norme di test sono prerogativa della IEC (International Electrotechnical Commission) e vertono sulle prove antincendio non dei cavi in sé bensì sulla superficie del rivestimento combustibile dei cavi stessi.

Gli standard, infatti, verificano la propagazione della fiamma verticale (in quanto condizione peggiorativa di quella orizzontale, e quindi compresa in caso di superamento della prova) dividendo i cavi in tre distinte categorie:

Categoria A
(60332-3-22)
Categoria B
(60332-3-24)
Categoria C
(60332-3-24)
Volume nominale totale
di materiale
non metallico
7 l/m 3,5 l/m 1,5 l/m
Durata di applicazione
della fiamma
40 min 40 min 20 min
Metodo di montaggio Lato anteriore
della scala normale
Lato anteriore
della scala normale
Lato anteriore
della scala normale

Tabella 1 | Categorie di cavi per le prove di propagazione della fiamma

 

Quello che il test andrà a valutare è la capacità del prodotto di interrompere il propagarsi delle fiamme, in un dato periodo di tempo ed entro una data misura, lungo il rivestimento dei cavi.

Sarà quindi compito del professionista antincendio capire come meglio procedere, tenendo conto delle seguenti criticità:

  • la presenza o meno di una riqualificazione;
  • la concentrazione dei cavi;
  • la tipologia di cavo.

È chiaro come sia molto facile comprendere la norma di riferimento per sostituire i vecchi cavi con quelli già autoestinguenti, ma lo è molto meno quando ci si trova a che fare con fasci di cavi molto estesi e di varie tipologie.

Una volta definita la frequenza di posa del prodotto (es. pitturare 1 m ogni 20 m di cavi su tratti orizzontali) occorre capire come fare per riuscire a calcolare la giusta quantità di rivestimento da apporre su questi cavi.

Il primo approccio consiste nel fare un calcolo della superficie nominale del materiale non combustibile e applicare la quantità di prodotto suggerita dalla normativa, a seconda della superficie interessata.

In presenza di una maggiore concentrazione di cavi diventa invece necessario conoscere i millimetri di spessore del rivestimento, in quanto più è alto e meno prodotto si dovrà utilizzare, comportando un conseguente risparmio in termini economici.

Nella maggioranza dei casi pratici si avrà a che fare con fasci di cavi di medie/grandi dimensioni e che la soluzione migliore sarà affidarsi ai dati forniti dal rapporto di prova fornito dal produttore.

 

CONCLUSIONI

I rivestimenti rompifiamma, utili per la protezione antincendio passiva di cavi non auto estinguenti, sono prodotti concepiti per la riqualificazione di fasci di cavi, soprattutto laddove non sia possibile sostituire le vecchie tipologie sia per il loro ingombro fisico sia per il costo che un intervento simile comporterebbe, oltre all’eventuale fattibilità.

Fondamentale inoltre attenersi scrupolosamente ai rapporti di prova forniti dal produttore per posa e quantità di prodotto da utilizzare pena il rischio di non proteggere adeguatamente dal fuoco il tratto interessato.

 

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Fonti:

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