La durabilità dei prodotti antifuoco

Dopo aver affrontato in maniera esaustiva il concetto di Reazione al Fuoco dei materiali da costruzione e aver approfondito la conoscenza dei principali rivestimenti protettivi dal fuoco utili a migliorare i requisiti di resistenza meccanica “R” degli edifici, in questo articolo parleremo della durabilità di un prodotto antincendio.

Per durabilità si intende la capacità di mantenere inalterati i propri livelli prestazionali per l’intera durata della vita nominale di progetto dell’opera, in specifiche condizioni di esposizione a umidità, variazioni di temperatura, raggi UV ed esposizione diretta all’acqua e del livello previsto di manutenzione.

In virtù di ciò, ogni prodotto antifuoco che compone un sistema di sigillatura antincendio, e che può vantare una Marcatura CE, viene sottoposto a vari cicli di invecchiamento accelerato con lo scopo di riuscire a simulare, in alcune settimane o mesi o anche anni, ciò che determinate caratteristiche ambientali potrebbero inficiare sulle condizioni del prodotto stesso, per prolungati periodi di tempo.

In genere il periodo standard che può raggiungere la durabilità di un prodotto antincendio è di 10 anni.
Aumentando l’estensione temporale dei cicli di invecchiamento è possibile arrivare anche a 25 anni.

I test di invecchiamento si svolgono solitamente in apposite camere, una per i raggi ultravioletti (Camera UV) e una per il test di umidità (Camera ambientale), nelle quali ogni prodotto viene sottoposto a situazioni estreme di stress per un determinato periodo di tempo.

Nella camera UV il prodotto verrà esposto ai raggi ultravioletti per un certo numero di giorni secondo le direttive della norma europea di riferimento.
Ogni mutamento visibile, oltre alle prestazioni meccaniche e/o chimiche (es. intumescenza), sarà scrupolosamente annotato dopo il test.

Nella camera ambientale, invece, il prodotto sarà sottoposto a diverse fasi di variazione di temperatura e umidità per un determinato periodo di tempo.

Foto 1 | Test di esposizione accelerata (3 mesi) ai raggi UV di AF Brick - Prima e dopo [®AF Systems]

Foto 1 | Test di esposizione accelerata (3 mesi) ai raggi UV di AF Brick – Prima e dopo [®AF Systems]

Classificazione della durabilità di un prodotto antifuoco

Come già visto per reazione e resistenza al fuoco, anche la durabilità ha una specifica classificazione, stilata secondo le linee guida date da una specifica EAD, valida per tutti i materiali e prodotti non regolamentati da uno standard Europeo.

Di seguito le classi di durabilità secondo la EAD 350454-00-1106:

Tipo X destinati all’uso in condizioni di esposizione agli agenti atmosferici
Tipo Y1 destinati all’uso con temperature al di sotto di 0°C, con esposizione ai raggi UV ma non con esposizione alla pioggia
Tipo Y2 destinati all’uso con temperature al di sotto di 0°C, ma senza esposizione ai raggi UV
Tipo Z1 destinati all’uso d’interni con umidità anche superiore all’85% (umidità relativa) escludendo temperature inferiori a 0°C,
senza esposizione alla pioggia né ai raggi UV
Tipo Z2 Destinati all’uso d’interni con umidità inferiori all’85% escludendo temperature al di sotto di 0°C,
senza esposizione alla pioggia né ai raggi UV

Si tratta di una suddivisione in cinque classi, grazie alla quale tutti i prodotti antincendio che hanno i requisiti per la classe X, automaticamente al loro interno raccolgono anche quelli delle quattro classi precedenti. Quelli invece che possiedono i requisiti della classe Y1, raccolgono anche quelli di Y2, Z1 e Z2. I prodotti che riscontrano caratteristiche per la classe Y2 posseggono anche i requisiti di Z1 e Z2. Quelli che ottengono le condizioni della categoria Z1, raccolgono quelli della tipologia Z2.

Se l’esposizione diretta a pioggia e raggi UV dei prodotti di compartimentazione può essere considerata relativamente trascurabile (in quasi tutte le casistiche saranno prodotti destinati ad ambienti interni e senza esposizione diretta agli agenti atmosferici), lo stesso non si può dire ovviamente per temperatura (che in inverno può scendere sotto gli 0°C) e umidità.

La scelta di utilizzare acciaio inossidabile, resistente all’umidità e alle escursioni termiche, per la realizzazione dei prodotti antifuoco è un esempio che va proprio in questa direzione.

Concludendo, ricordiamo che la durabilità, insieme alla caratterizzazione chimico-fisica (garanzia di assenza di sostanze tossiche), è uno dei requisiti fondamentali e obbligatori per qualificare i prodotti e renderli così idonei a una successiva richiesta di marcatura CE.

 

Hai bisogno di altre informazioni? Scrivici nei commenti oppure invia una e-mail a info@antifuoco.it

 

Fonti:

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi