Si definiscono vernici intumescenti quei prodotti a base di acqua che, grazie a una particolare reazione chimica e in presenza di alte temperature, sviluppano una schiuma resistente al fuoco.
La pellicola di vernice, originariamente dello spessore di pochi millimetri, si gonfia aumentando fino a cento volte il proprio volume, formando delle vere e proprie bolle di schiuma compatte e resistenti al fuoco.
Applicazione?
A spruzzo e in alcuni casi anche a rullo o pennello.
Dove possono essere impiegate?
Nel rivestimento di pilastri, travi e strutture portanti in materiali quali il cemento armato, il legno e l’acciaio.
Pro?
La facilità di applicazione e il suo peso ridotto rendono questo sistema un’ottima soluzione protettiva.
L’effetto estetico delle strutture è mantenuto e l’impatto su elementi architettonici è minimo.
Le pitture intumescenti influiscono positivamente sui tempi di resistenza delle strutture, sono facili da applicare e da ripristinare in un secondo momento.
Contro?
Di contro queste vernici difficilmente ottengono classi di resistenza superiori ai 90 minuti e l’impiego di dosi eccessive di rivestimento, o la stesura non omogenea su tutta la superficie, possono rendere inefficace la protezione, creando fenditure e screpolature (scarso controllo dimensionale e quantità di utilizzo).
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